Grazia Cutrone
STORY
Ho sempre pensato che il mio viso, di imperfezioni, ne avesse tantissime. Prima di tutte il diastema, che fin da giovanissima, mi ha sempre condizionata. Pochi sorrisi nelle foto e poche risate; sempre, e solo, labbra tirate e mani davanti alla bocca.
Crescendo, però, ho preso consapevolezza della mia “bellezza” atipica, non da copertina, e ho iniziato ad accettare il mio difetto rendendolo un segno distintivo: un mio personalissimo marchio di fabbrica, che ho imparato ad apprezzare.”